Premessa

•settembre 17, 2008 • 3 commenti

Questo blog vuole far capire a chiunque lo visiterà che l’immagine di Napoli è stata fin troppo distorta dai troppi fatti di cronaca nera che l’hanno percossa.

C’è fin troppa cattiveria e generalizzazione non solo nella società concreta di oggi, ma anche sulla Rete.

Vi sono svariati blog che propongono allontanamenti degli individui napoletani, che riportano puntualmente i fatti di cronaca avvenuti nella città partenopea. Come se in ogni altra parte d’Italia non succedesse nulla.

Ma questa non è una giustificazione per ciò che i napoletani possono commettere, è un dato di fatto.

Prima di giudicare, bisogna conoscere a fondo.

L’ignorante è nemico di se stesso.

Presunta Napoli

•dicembre 6, 2008 • 1 commento

Giorgio Bocca non era da condannare quando disse:

Chi nasce a Napoli non ha speranze, E’ SFORTUNATO.

Il popolo napoletano lo intese come un ignorantissimo insulto. Ma lo scrittore nella sua frase (e nel suo libro Napoli Siamo Noi) andò semplicemente a criticare il sistema Napoli che non andava (e non va) come nel resto d’Italia.

Ogni tipo di suscettibilità va ricondotta al concetto di Napoli per il napoletano “semplice”: Napoli per lui non consta soltanto nella città, ma nel collettivo di affetti e di tradizioni che tanto gli stanno giustamente a cuore; per cui quando questa armonia viene scossa e messa in discussione da frasi di quel tipo, come tutta risposta di orgoglio (componente indiscutibilmente costante nel DNA partenopeo) cerca di porre nel patetico la suddetta constatazione.

Ma entrambe le parti hanno sia ragione che torto.

Per discutere di Napoli servirebbero anni consecutivi e ininterrotti, tanti sono i suoi aspetti microcosmici.

Proverò a fare una ricognizione generale.

Napoli è conosciuta dal 65% degli italiani grazie ai mass media. E non di certo in modo positivo.

Inutile menzionare i settimanali fatti di cronaca nera che infestano tg e quotidiani.

Ma il problema è che il ciclico ribadirsi di avvenimenti criminali ha fatto in modo che il concetto di Napoli sia stato letteralmente reso come legittimo dall’italiano che assiste al notiziario.

Per meglio dire, Napoli è come viene descritta dai Mass-media: una babele di corruzione e anarchia, un universo nichilista senza via di fuga, nella sua totalità.

Non dissimile dalla concezione parmenidea dell’Essere.

Quello che è resta immutabile, non può non essere.

 

Ma Parmenide non può avere voce in capitolo, in questo contesto.

La legittimazione di “Napoli merda” va a risucchiare come il peggior buco nero la porzione più concreta e progressista della città.

Napoli ha due estremi:

1. Napoletani con mentalità retrograda, privi di cultura lavorativa, disonesti, maleducati, incivili

Fazione che caratterizza ogni città d’Italia, forse Napoli “vanta” una maggior percentuale.

2.Napoletani disponibili in ogni occasione, che rendono facile il difficile, con cultura lavorativa e speranza di migliorare la Napoli pessima.

 

Il primo punto è comune a tutti.

Il secondo viene, come prima evidenziato, letteralmente celato.

E’ tutta una questione di voler capire secondo i vantaggi personali o non poter capire.

Quest’ultima questione è di facile deduzione.

Per conoscere una cittadinanza, bisogna averci a che fare.

Malauguratamente accade che, per fare un banale esempio, un romano già prevenuto contro i partenopei, ne incontri uno maleducato. Ovvio che rimarrà del suo pensiero, anzi la sgradevole esperienza lo renderà ancora più convinto e riluttante.

Ma mettiamo il caso che conosca un napoletano del secondo gruppo.

Se ha un minimo di senso logico, comincerà ad interrogarsi sul motivo della sua fermissima prevenzione ed andrà a rendersi conto di aver conosciuto in precedenza il concetto di illegittima superficialità.

La vivisezione del napoletano è tematica molto appetibile alla persona prevenuta.

Vivisezione condizionata da un grandissimo errore inziale: egli compie una fusione tra difetti del napoletano e difetti esistenziali dell’uomo. Per cui un semplice napoletano disonesto si vedrà affibbiati anche difetti comuni all’uomo come suscettibilità, pulsioni violente e orgoglio.

A quel punto il confine  napoletano disonesto/lato umano negativo non ha più ragione di stare in piedi.

Non bisogna tanto dare importanza a chi fa uso di cori da stadio contro Napoli, il più delle volte ho constatato che essi non odiavano la città, ma il loro livore era esclusivamente confinato a precisi contesti.

I dubbi sorgono quando l’antinapoletano esibisce una serie di tesi e argomenti a favore di essa.

Ma per questo basta leggere qualche riga più in alto.

Osorio/Diegodecimomeridio

•ottobre 11, 2008 • 1 commento

Purtroppo il nome Diego non è garanzia di fede alla propria città, in questo caso Napoli.

 

Ti puoi chiamare Diego, nascere a Napoli, vivere al Vomero, ed essere romanista ed odiare la tua città.

Ogni giorno esprimere la tua avversione in privato ed in pubblico, davanti ad altri napoletani, sottacerla un po’.

E’ il caso di un utente di YouTube, Diegodecimomeridio.

Incallito fan giallorosso, si dichiara ultrà e il suo slogan è il mai troppo abustato ODIO NAPOLI , che già a leggerlo in questa maniera fa girare gli zebedei.

Non importa se Napoli lo ospita.

Non importa se conserva il suo accento partenopeo.

L’importante è odiare Napoli, primo ed ultimo comandamento.

Nonostante ciò, vi è possibilità di dialogo, se lo si prende per il giusto verso.

Ma appena volti le spalle, aspettati un suo coro.

KJ= Kontradictor Joseph.

•settembre 26, 2008 • 5 commenti

Sempre su WordPress, vi è un singolare blog contro la stirpe partenopea, nessuno escluso.

Vi sono le debite premesse iniziali (questo blog non va a ledere la singola sensibilità, ecc.; non proseguite se non volete essere offesi…) e le solite moine onde evitare denuncie.

Ma quando si prosegue si trova una babele di miti sadici e razziali.

Numerosi articoli a vivisezionare gli aspetti (dati tutti come negativi) del Napoletano, considerato una specie animale inferiore a quella umana (!!!).

Per l’autore (chiamiamolo KJ)  un napoletano:

 

  • Non può offendersi se gli toccano Napoli;
  • Non può arrabbiarsi se gli dicono qualcosa di male;
  • Non può parlare nel suo dialetto, perchè è incomprensibile;
  • Non può dire la verità, o meglio non è in grado di dirla;
  • E’ disonesto a priori, anche se fa donazioni o salva la vita a qualcuno (casi estremi);
  • E’ da emarginare dalla società.

 

In pratica un vademecum per evitare il napoletano conoscendolo.

Vi è anche qualche petizione per l’eutanasia contro i napoletani e il distacco fisico della Campania dalla penisola.

Altri aspetti preoccupanti:

1) Ha un’orda di seguaci in continuo crescendo;

2) Lui stesso dichiara di non apprezzare commenti offensivi di nessun genere; ma approva quelli contro i napoletani;

3) Al minimo commento che potrebbe metterlo in difficoltà, scatta la NON approvazione.

 

Un pericolo.

Napoletano non fa rima con umano, a quanto pare.

•settembre 20, 2008 • 3 commenti

I napoletani non sono esseri umani. Sono parassiti e in quanto tali vivono sulle spalle di qualsiasi individuo conoscano.

Sembra quasi una definizione scientifica, da trovare nell’enciclopedia. Invece è solo un sunto del più grande luogo comune sui partenopei. A leggerla in questo modo sembrerebbe una notazione perfetta, esauriente.

E questo ci fa rendere conto della gravità della situazione.

Oramai, per molti, questa definizione è legge, una caratteristica invariabile.

Anche se un napoletano gli salvasse la vita, nulla cambierebbe. Sarebbe la classica “eccezione che conferma la regola”.

Un fungo subdolo che si allaccia alle radici di una quercia e succhia i suoi sali minerali. E poi si spaccia per vegetale.

Così sembra essere dipinto il napoletano. Un animale (più possibilmente una tenia) che si nutre delle finanze degli altri e ne approfitta in tutti modi. Lo credono umano ma non lo è.

Questo personalmente non fa altro che alcolizzarmi il sangue nelle vene, farmi sudare freddo.

Poi penso che c’è solo una parte di umanità che la pensa in questo modo e vivo più sereno.

Scritti da Accademia.

•settembre 20, 2008 • 1 commento

1.

Rimani della tua idea merdoso, lo sa tutta l’Italia che siete delle vere merde, ma merde proprio liquide, putride.
VENITE A NAPOLI
LA PIU’ BELLA CITTà D’ITALIA ( x i napoletani)
LA PIU’ MERDOSA ( per tutto il resto del mondo, non solo dell’Italia)

MERDEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE e orgogliosi di essere solo delle MERDEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

2.

la natura aiuterà voi poveri ignoranti spacchiatelli orgogliosi della vostra stessa merda …ed è da apprezzare io la merda cerco di evitarla se voi siete orgogliosi della vostra a me sta bene
tanto manca poco…
cenere siete e con la cenere soffocherete
forza VESUVIO!!!!!!!!!

3.

 

garnde troppo bello questo Blog… Napoli è la fogna d’Italia e i napoletani sono degli esseri paragonabili alle scimmie…
P.s oggi voi napoletani di merda avete distrutto un treno per danni pari a 500000 euro; siete degli animali mi fate schifo. FORZA VESUVIO BRUCIALI TUTTI A STI MERDOSI!

 

4.

Voi napoletami mi fate impazzire dal ridere… siete l’unica specie animale che ha imparato ha scrivere quasi come l’uomo.

 

 

5.

 

la spazzatura doveva rimanere a napoli, dato che è il bidone dell’italia ….e sarebbe stato magnifico se fossero tutti soffocati dalla loro stessa merda che producono in quantità inspiegabilmente sopra la media. Brutti merdosi.

 

 

Da notare la correttezza della sintassi, l’ortografia impeccabile, la punteggiatura da università.

Luogo comune.

•settembre 17, 2008 • 5 commenti

Come ben sappiamo, per luogo comune si intende qualsiasi cosa entrata nell’immaginario collettivo e data per scontata ed immutabile.

Esempi: i fascisti sono picchiatori, andare in aereo è pericoloso, gli Islamici sono dei criminali…

Ovvio che tutti i luoghi comuni non siano assolutamente veritieri e valgano esclusivamente per alcune situazioni. La casistica può anche andare a loro favore, ma c’è un abbondante margine d’errore.

 

Perchè questo discorso?

 

Perchè secondo una consistente massa di persone chi è napoletano è forzatamente un disonesto (ma questa è vecchissima); ruba le lauree; si sveglia alle 11:00 di mattina, va a divertirsi con gli amici, pranza, dorme, non fa nulla dalla mattina alla sera; appena vede qualche bell’orologio da qualche parte lo arraffa e se lo mette in tasca facendo il bravo attore; se è vicino di casa disturba tutti con un frastuono continuo; butta le carte a terra e non rispetta nessuno.

Un elenco di presunte caratteristiche che potrebbe continuare fino alla fine del mondo.

Qual è il grande errore?

Queste caratteristiche possono valere per alcune persone, ma non è assolutamente detto che se un napoletano si comporta in modo incivile, TUTTI gli altri napoletani debbano imitarlo e seguire la sua pessima etica.

Si pensa ai napoletani come un branco di animali allo stato brado senza un minimo di normative civili, una sorta di cavernicoli che errano per la propria città e la riducono un pandemonio.

Innegabile che ci siano napoletani disonesti e incivili.

Ma vogliamo fare una ricerca in tutta Italia?

Troveremmo milanesi incivili, palermitani incivili, baresi incivili, torinesi incivili…tutti quanti, nel loro capoluogo, hanno la loro dose d’inciviltà.

Il problema è che Napoli viene continuamente messa in risalto nei telegiornali, è diventata il capro espiatorio non solo dell’Italia, ma di tutta Europa.

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.